Fra qualche giorno ci sarà l’ormai famosissimo e attesissimo Merge di Ethereum che segnerà il passaggio dalla Proof of Work (PoW) alla Proof of Stake (PoS).
Sebbene si tratti di un momento cruciale, è bene sottolineare che il Merge è solo il primo degli step previsti dal lungo iter del passaggio a Ethereum 2.0, come il Team di Buterin ce l’ha promesso; e cioè blockchain più snella e veloce, fee molto basse e ETH meno inflattivo o, addirittura, deflattivo. Tutto ciò ce lo avremo solo alla fine di questo lungo processo, che durerà anni.
Gli step di Ethereum 2.0
- MERGE: inizio del percorso con il passaggio dal PoW al PoS
- SURGE: con questo secondo step sarà introdotto il cosiddetto Sharding, che permetterà l’aumento delle transazioni da 20/30 a 100mila al secondo su singolo nodo. In sintesi, la rete sarà divisa in più sezioni tra loro parzialmente indipendenti.
- VERGE: introdurrà i cosiddetti Verkle Trees, che hanno il compito di ridurre le dimensioni delle proof delle transazioni relative ai token sulla blockchain.
- PURGE: in questa fase dovranno essere eliminati alcuni dati storici per ottimizzare lo storage e ridurre la congestione di rete. Per quel che ci risulta, non è stato indicato quali dati verranno eliminati.
- SPLURGE: su questo ultimo step del processo, Vitalik Buterin non si è espresso con chiarezza. Ha promesso solo significative sorprese.
QUI potete trovare il countdown approssimato in base ai blocchi.
Cosa fare con i propri ETH? Rischi e conseguenze del Merge
Stabilito che il merge è solo il primo dei passaggi nella trasformazione di Ethereum, il problema maggiore può essere rappresentato da un eventuale fork.
Molti lo paventano e altri lo hanno annunciato. È possibile che si verifichi? Sì, è possibile che ci sia un fork della blockchain Ethereum. Il fondatore di Tron Justin Sun, ad esempio, sostiene che la rete PoW di Ethereum debba essere mantenuta. Se così fosse, avremmo la chain principale di Ethereum PoS e la chain soggetta a fork PoW.
Il problema grosso dei fork è quello di riuscire a ottenere i token dei diversi rami del fork stesso. Esempio: se si hanno 10 ETH in una pool DeFi che supporterà solo il ramo PoS, potrebbero esserci dei problemi a recuperare la percentuale dei nuovi token legati al ramo PoW. Ancora e più semplicemente, se gli ETH sono su un exchange che non supporta la vecchia chain, i nuovi token corrispondenti al valore del fork PoW, andranno persi.
Così accadde quando ci fu il fork BTC – BCH. In quel caso, alcuni exchange non supportarono entrambi i fork e non versarono i token BCH a chi ne aveva diritto.
Ad esempio, nella comunicazione che Binance ha inviato ai suoi utenti ha affermato che, in caso di fork, “la chain Ethereum si divide un due chain concorrenti e viene creato un nuovo token. Il ticker ETH verrà utilizzato per la chain Ethereum PoS. A quel punto, accrediteremo ai conti Binance degli utenti il token che ha subito il fork dalla minority chain con un rapporto 1:1, in base all’istantanea dei saldi ETH prima dell’aggiornamento dell’execution layer Paris”.
Come difendersi
Come possiamo a difendersi da ciò? Ci sono due modi:
- la cosa più semplice e più consigliata è detenere gli ETH su Metamask protetto da un hardware wallet (tipo Ledger), assicurandosi che siano su rete ERC20;
- affidarsi a un top exchange che ha dichiarato di supportare il fork.
E se gli ETH sono nelle pool, ad esempio, su UNI V3 o altre Dapp? Il consiglio è smontare le pool, in modo che le coin siano di nuovo separate e nel wallet. Se si è su Layer2, è meglio, per una maggiore sicurezza, tornare su ERC20.
A Merge avvenuto, per evitare replay attack, è consigliabile non toccare nulla e attendere le comunicazione che verranno fatte nelle chat del Club.
Attenzione: ciò è valido anche per i token ERC20 e per tutti gli altri standard che si appoggiano sulla rete, come, ad esempio, gli NFT.
Che fine farà la decentralizzazione?
Concludiamo con una preoccupazione molto sentita nel mondo crypto: la decentralizzazione.
A parere di molti, la decentralizzazione, già molto sacrificata da Ethereum nella versione attuale, lo sarà ancora di più con la versione 2.0.
Questo metterà a rischio la sicurezza del protocollo? No, il protocollo è al sicuro perché legato alla crittografia. Con Ethereum 2.0, la blockchain sarà meno “sicura” dal punto di vista della decentralizzazione. A differenza della blockchain Bitcoin, la blockchain Ethereum potrà sempre più essere oggetto di attacchi di chi ha intenzione di controllarla o distruggerla.
Per maggiori dettagli, i soci possono guardare la puntata dedicata al Merge da Yield Hunters, il servizio di TerraBitcoin Club dedicato alla DeFi.