Nell’articolo:
• Ethereum continua a donimare il paloscenico finanaziario permisionless
• L’ecosistema IBC e i Layer2 mostrano una discreta resilienza, nonostante il bear market
• E, infine, le ultime novità sulle alpha leaks: suggerimenti succosi dal mondo DeFi
Il Total Value Locked della DeFi ha trovato un discreto supporto tra i 95 e 100 miliardi di dollari, ma l’encefalogramma è piatto da mesi e le prospettive sul futuro non sembrano sorridere all’asset class, secondo alcuni, più speculativa e volatile del mondo.
La posizione dominante di Ethereum
Se è vero che i movimenti on chain sono ai minimi termini, i volumi sullo spot assenti e l’attività DeFi stagnante, qualcosa continua a muoversi nel sottobosco crypto. Se guardiamo alle chain che hanno maggiormente performato nell’ultimo mese, ciò che traspare maggiormente è la posizione di monopolio rivestita da Ethereum e dalle sue soluzioni di scalabilità, che assieme dominano il palcoscenico finanziario permissionless e guidano anche le principali narrative mainstream; e cioè:
- passando per le strategie automatizzate con prodotti strutturati, come Polynomial, Rage Trade, Cega, Ribbon e GMD ad esempio;
- la tecnologia ZK (Starkware, Zksync, Polygon Zero ed Hermez, Scroll e Aztec);
- e la modularità come nuovo approccio generale alle infrastrutture blockchain, vedasi Celestia e Fuel Labs.
E cosa dire dei potenziali killer di Ethereum come Solana, Cardano, Fantom, ecc.? Un “Rest in piece” viene spontaneo dirlo a guardare il grafico che segue, che mostra a colpo d’occhio come a loro quota di mercato stia scendendo inesorabilmente; e non si intravedono all’orizzonte segnali di ripresa imminente.
La resilienza dell’ecosistema IBC e dei Layer2
Chi, invece, mostra grande resilienza in questo contesto di mercato deprimente è l’ecosistema IBC, che continua a sfornare novità e a distribuire airdrops agli stakers di ATOM, OSMO, ecc like there’s no tomorrow.
Anche i Layer2 come Polygon, Osmosis, Arbitrum, ecc. presentano dei TVL in crescita in questi mesi di mercato monocolore rosso, in netta controtendenza rispetto a quelli degli ETH killers.
Le alpha leaks
Passiamo ora in rassegna le ultime novità del mondo DeFi, con focus su alcuni suggerimenti succosi che noi degen della DeFi chiamiamo alpha leaks.
1. Nitro, la prima SVN (Solana Virtual Machine) compatibile con Cosmos, ha deployato su Devnet; trovate qui la documentazione con la procedura per accedervi.
Altra cosa buona e giusta da fare è accedere al discord: nessuno ci sta capendo qualcosa (io compreso), tutti scrivono la parola Zoom nella sezione dedicata senza sapere il perché, il team ha lasciato intendere che ci saranno ricompense e…boh, ai posteri il giudizio!
2. OL Network. Nel corso delle mie ricerche, sono letteralmente inciampato in OL Network, un progetto L1 con linguaggio Move (lo stesso di Aptos e Sui) e nuovo protocollo di consenso (Proof of Elapsed Time), che non si fila ancora nessuno ma che conserva un segreto (di pulcinella): il founder è Zaki Manian.
Secondo alcune indiscrezioni (che non posso ahimè confermare), anche il nome di Michael Egorov (founder di Curve) figurerebbe nell’elenco degli sviluppatori. Per approfondire l’argomento, vi lascio un substack davvero niente male. Coloro che invece fossero interessati ad interagire con il network saranno costretti a scaricare Carpe, il wallet dedicato, e a chiedere poi l’onboarding sul discord, il cui link è indicato sulla pagina ufficale Twitter.
3. Shardeum, una nuova blockchain L1 EVM compatibile con tecnologia a sharding dinamico, ha lanciato la testnet qualche settimana fa. Nella pagina web ufficiale, viene subito chiarita la volontà di distribuire un airdrop agli erarly users: la tokenomics è eloquente.
Per interagire con rete Shardeum, è necessario configurare prima la rete su Metamask (trovate qui le specifiche) e poi claimare i test tokens; le dapps disponibili sono invece disponibili sul profilo di @letsbuildweb3, lo sportello delle comunicazioni al pubblico su rete Shardeum.
Ogni analisi presentata rispecchia esclusivamente il punto di vista degli autori e non rappresenta un suggerimento operativo o un consiglio o un segnale di trading; non deve, inoltre, essere presa come supporto previsionale sull’andamento futuro dei mercati e degli strumenti finanziari analizzati.